
La Discalculia Evolutiva è un disturbo relativamente poco frequente 1-3% della popolazione tuttavia molti sono i racconti e le segnalazioni di studenti che presentano difficoltà in matematica. Pertanto risulta fondamentale compiere una valutazione accurata e differenziale di queste situazioni rispetto alla differenza tra un disturbo nell’ambito del numero e del calcolo Discalculia o una difficoltà. La Discalculia da un punto di vista scientifico la possiamo definire come un Disturbo Specifico dell’Apprendimento relativo alla cognizione numerica. Quindi in pratica i bambini e i ragazzi manifestano difficoltà con i numeri e non riescono “a mettere a fuoco” strategie di combinazione di numeri e di calcolo. Le ricerche scientifiche ci portano all’attenzione che la Discalculia come disturbo con cui nasciamo è abbastanza rara perché implica una vera e propria “cecità” nei confronti del numero. Invece è ampia la presenza e la frequenza nelle classi di bambini che fanno fatica con i numeri…come se avessero un disturbo. Spesso è esperienza comune aver avuto durante il proprio percorso di studi difficoltà in matematica che poi ritroviamo e rivediamo anche nei nostri figli. Abbiamo una presenza rilevante di bambini che fanno fatica con i numeri perché magari nel loro percorso hanno fatto fatica ad apprendere le strategie didattiche utili alla cognizione numerica. Non siamo abituati a pensare in modo numerico, dovremmo essere educati ad usare maggiormente l’intelligenza numerica, non giochiamo con i numeri fin da piccoli come facciamo con le parole ma, dalle ricerche scientifiche sappiamo che proprio da lì dai neonati parte lo sviluppo dell’intelligenza numerica. In ambito psicologico recenti studi hanno dimostrato che l’essere umano e quindi il neonato nasce predisposto all’ intelligenza numerica. Se parliamo di intelligenza numerica intendiamo in modo semplice la comprensione del mondo che ci circonda in termini di numeri e di quantità. I neonati e i bambini di pochi mesi infatti sono in grado di percepire la numerosità di un insieme visivo di oggetti in modo immediato senza bisogno di contare. Alla luce di questo è doveroso non lasciare la cognizione numerica al solo sviluppo spontaneo ma utilizzare e mettere in atto strategie educative ed interventi specifici mirati e adatti a potenziarla. Come risulta fondamentale l’ambiente per favorire lo sviluppo del linguaggio lo è anche per il mondo dei numeri e della quantità. Detto questo, la più potente stimolazione che può essere fatta e quella del genitore che fin da piccolo può stimolare il bambino nelle attività e nelle routine quotidiane …impariamo con i nostri figli a guardare insieme il mondo che ci circonda che è fatto di numeri e di quantità. Nel favorire lo sviluppo dell’intelligenza numerica è fondamentale che genitori, educatori insegnanti, abbiamo presente la differenza tra ciò che il bambino sa fare da solo e ciò che è in grado di fare con l’aiuto ed il supporto di una persona più competente …la “Zona di sviluppo prossimale”. Vygotskij parlava infatti di zona di sviluppo prossimale che misurava il differenziale fra ciò che un bambino sa fare da solo e ciò che sa fare se aiutato. Nel ruolo di insegnanti, genitori ed educatori pertanto dobbiamo inserire attività adeguate allo sviluppo del bambino, le finestre evolutive devono essere il punto di partenza non possiamo basarci esclusivamente sull’età del bambino rischiamo altrimenti di chiederli cose che ancora non è pronto a fare. Risulta importante accompagnare i bambini fin da piccoli non solo nel mondo delle parole ma anche nel mondo dei numeri e della quantità da genitori con attività nella vita quotidiana, dove i numeri e le quantità sono sempre. Per concludere quando i bambini e i ragazzi manifestano difficoltà nell’ambito del numero e del calcolo per porre diagnosi di discalculia è importante affidarsi ad un professionista esperto che valuti la situazione nella sua complessità prendendo in considerazione le prestazioni nelle prove di calcolo che risultano significativamente inferiori a quelle previste per età e scolarità, facendo un analisi accurata degli errori e valutando anche competenze come la memoria, le abilità visuo- spaziali e gli aspetti di “ansia da prestazione” spesso correlati alla matematica. La diagnosi di discalculia può essere effettuata a partire dalla terza della suola primaria ma, se sono presenti dei segnali che destano attenzione anche prima può essere utile un approfondimento per individuare eventuali fattori di rischio e indicatori di ritardo negli apprendimenti per quanto concerne l’area del numero e del calcolo al fine di mettere in atto interventi di potenziamento mirati.
Bibliografia per approfondire:
- Daniela Lucangeli, Angela Iannitti, Marta Vettore: Lo sviluppo dell’intelligenza numerica -Carocci Editore.
- Daniela Lucangeli, Adriana Molin, Silvana Poli: Intelligenza numerica nella prima infanzia 18-36 mesi -Erickson
- Daniela Lucangeli, Adriana Molin, Silvana Poli: L'intelligenza numerica - Volume 1 Abilità cognitive e metacognitive nella costruzione della conoscenza numerica dai 3 ai 6 anni-Erickson
- La discalculia evolutiva Daniela Lucangeli (Università di Padova) Patrizio Tressoldi (Università di Padova) PSICOLOGIA CLINICA DELLO SVILUPPO / a. V, n. 2, agosto 2001
- Cinque Lezioni Leggere sull'Emozione di Apprendere — Libro Daniela Lucangeli-Erickson
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